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Heritage

100 anni di Storia

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1923

Le origini

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A Monza nasce Colmar. Tutto ha inizio con la produzione di cappelli e ghette in feltro.

Il 31 ottobre 1923, Mario Colombo, insieme alla moglie Irma, fonda la Manifattura Mario Colombo & C.. L’azienda inizialmente produce cappelli di feltro e ghette, per passare poi agli abiti da lavoro. Il nome del marchio, Colmar, arriva quasi per gioco: un pomeriggio, Mario sta chiacchierando al bar con alcuni amici e scarabocchia un po’ di nomi su un pacchetto di sigarette, fino a quando si accorgono che basta unire le iniziali del suo cognome e del suo nome. È fatta. È Colmar. Intanto sulle montagne innevate si esibiscono, con attrezzature improvvisate, piccoli gruppi di pionieri: li chiamano skiatori, rigorosamente con la k. Le resistenti tute da lavoro di Colmar sono perfette per loro.

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1930

Gli anni della svolta.

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L'intuizione che porta alla neve.

Sono anni difficili per il Paese, la situazione internazionale è estremamente complicata e fare impresa è un percorso irto di ostacoli. Colmar continua a realizzare capi che sono utilizzati anche per lo sci, accanto agli abiti da lavoro: sono pezzi in puro cotone decatizzato, trattato con agenti chimici per renderlo resistente ai lavaggi e irrestringibile. Siamo ad un momento di svolta, perché quel tessuto è estremamente resistente e perfettamente adatto ad un utilizzo sportivo. Colmar lavora insieme a Leo Gasperl, pioniere dello sci detentore del record di velocità del chilometro lanciato. Per lui produce su licenza il Thirring, un mantello che, gonfiandosi sulla schiena, somiglia a un’ala di pipistrello, proprio come lo chiameranno tutti. È così che Colmar arriva sulla neve: sciando, quasi volando.

1930

THIRRING

Un po' super-eroe, un po' pipistrello, esattamente come viene chiamato da tutti.

Il Thirring, lo stupefacente mantello che si gonfia sulla schiena, realizzato su licenza da Colmar per Leo Gasperl, vero e proprio pioniere e campione dello sci, che ha spinto questo sport verso nuovi traguardi. Nel 1931 a St. Moritz stabilisce il record di velocità sugli sci, raggiungendo per la prima volta i 136 km/h nel chilometro lanciato; è stato allenatore della nazionale italiana e nel dopoguerra maestro dei Vip, dalla Lollobrigida, all’Aga Khan a Mike Bongiorno.

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Dalla neve al deserto. Andata e ritorno.

1940

Il connubio con lo sci diventa sempre più solido. E creativo.

Dopo la perdita prematura del fondatore Mario, la moglie Irma e i figli Giancarlo e Angelo dirigono Colmar con passione e determinazione. Gli anni difficilissimi legati alla Seconda Guerra Mondiale terminano quando Colmar vince l’appalto per la produzione delle giacche sahariane per la Legione Straniera francese. In molte case di Monza le macchine da cucire sferragliano per aiutare l’azienda a coprire la richiesta. Si aggiungono anche le tute commissionate da alcune compagnie petrolifere che stanno aprendo distributori di benzina in tutta Italia. Sempre in questo periodo Colmar avvia il suo rapporto con la Federazione Italiana Sport Invernali (FISI), con il Pool Italia, il team di aziende fornitrici della squadra. Un rapporto che durerà  fino al 1992. La neve è sempre più l’habitat naturale di Colmar e l’occasione per consolidare relazioni di fiducia con i grandi campioni del tempo, ad esempio Zeno Colò. Come soddisfare la sua richiesta di un capo tecnico sempre più performante e aderente, in grado di offrire il minimo attrito con l’aria? È qui che Irma ha una intuizione: usare la filanca, il tessuto estremamente elastico tipico dei corsetti femminili. La fa inserire lungo i fianchi e così crea la famosa “guaina Colò”, una giacca che rimarrà in collezione fino agli anni ’70.

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Sulle vette E sul gradino più alto del podio.

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Salire in alto. Ma anche allargare la propria presenza.

Zeno Colò indossa la “guaina Colò” e domina la discesa delle Olimpiadi di Oslo del 1952, portando Colmar davanti agli occhi di tutti e facendolo diventare un brand universalmente riconosciuto dagli amanti dello sci. Grazie al lavoro di Giancarlo e Angelo Manifattura Mario Colombo & C. diventa distributore in Italia di brand esteri molto importanti. Nel 1956 Giancarlo ha l’occasione di conoscere Kenjiro Mizuno, imprenditore giapponese che gli affida la distribuzione dei suoi prodotti sul mercato italiano. Nascono collaborazioni anche con Elan, Adidas e Lacoste, solo per citarne alcuni. Colmar, oltre a crescere in Italia, inizia ad esportare anche all’estero.

1950

Guaina colò

Il fruscio del vento sulle tute non sarà  più lo stesso.

Pare di vederli: Zeno Colò, punta di diamante della squadra azzurra e Irma Colombo, la moglie del fondatore di Colmar, mentre in un salotto di Monza bevono un tè caldo e discutono della necessità di creare una giacca aderentissima, che non si gonfi, per andare più veloci. All’improvviso, Irma ha un’intuizione: e se si rendesse la giacca a vento aderente e confortevole utilizzando elementi dei corsetti intimi da donna in voga a quel tempo? Pare di vedere anche i primi sguardi increduli, scettici. Eppure. Eppure la guaina Colò fonda un vero e proprio genere e resterà in produzione, per oltre 20 anni.

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L'esplosione dello sci

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Cresce a velocità  di record l'amore per la neve.

Il legame con lo sci ormai è profondo, la ricerca per le migliori soluzioni tecniche è continua e Colmar sviluppa prodotti sempre più performanti, progettati per gli sciatori. Sciatori che crescono sempre più come numero: anche grazie al boom economico, crescono tantissimo gli italiani che passano le vacanze sulla neve, diffondendo un nuovo stile di vita che porta moltissime persone tra le piste e i resort sulla neve. L’amore per lo sci porta l’azienda a una continua ricerca per sviluppare prodotti sempre più performanti per gli sciatori, come il Supercolmar e il Thermospeed, un tessuto aderente e fasciante accoppiato con uno strato di schiuma di poliuretano. Proprio con una speciale tuta Colmar, nel 1964 a Cervinia, Luigi Di Marco batte il record di velocità  nel chilometro lanciato, sfiorando i 175 chilometri orari.

Una valigia intera di indumenti tecnici: la fornisce Colmar alla squadra per le Olimpiadi di Squaw Valley.

All’interno si trovano duvet, sovra-pantalone e un capo realizzato per la prima volta, utilizzando anche il raso elastico come si usava per i guanti da sposa: un fuseaux con bande laterali antifrizione e impermeabilizzato.

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Valanga Azzurra

1970

“In caso di neve”, i campioni vestono Colmar.

E vincono sempre di più. La Valanga Azzurra ha segnato un’epoca: vittoria dopo vittoria, tutte con Colmar addosso. Lo sci diventa sport nazionale grazie a nomi come Gustav e Roland Thoeni, Piero Gros, Paolo De Chiesa, Helmut Schmalzl, Fausto Radici, Herbert Plank, Erwin Stricker, Tino Pietrogiovanna. E poi Fiat, Moto Guzzi, Politecnico di Milano e Colmar: cos’hanno in comune? La ricerca e sviluppo. Colmar fa salti in avanti collaborando con queste realtà, così importanti per il nostro Paese. Migliorano i prodotti nelle gallerie del vento e si testano in modo sempre più rigoroso i tessuti. Nascono capi dalle eccellenti caratteristiche tecniche, che consentono ai campioni che li indossano di limare preziosi centesimi di secondo nelle competizioni internazionali. Capi che sanno anche reinterpretare l’estetica contemporanea, come la tuta da gigante che Stricker ribattezza “la Ceffa”, per esaltarne la sfrontatezza delle linee. È in questi anni che nasce il celebre claim “IN CASO DI NEVE, COLMAR”, che si ispira al cartello stradale che avvisa di mettere le catene alle ruote della macchina. In caso di neve.

1970

la ceffa

La giacca campione del mondo.

Passione ai massimi livelli. E questione di nomi. Un gruppo di sciatori vincenti e carismatici che si guadagnano il nome di “Valanga Azzurra”. E per loro, una guaina bianca altrettanto carismatica, con imbottiture tricolori sulle maniche e un nome affibbiato proprio da uno di quegli sciatori, Erwin Stricker. Sì, stiamo parlando di una giacca leggendaria: “la Ceffa”, soprannominata così per la sfrontatezza delle sue linee. Bella e veloce, velocissima, alla portata di sogni enormi. Anzi, giganti. Vincere si sa, è questione di centesimi di secondo. Per far salire sul gradino più alto del podio i nostri atleti, ogni prodotto da gara viene testato nelle mitiche gallerie del vento di Fiat e Moto Guzzi. E Colmar collabora con il Politecnico di Milano per i test sulle fibre. I migliori, per i migliori.

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Sci, televisione e pubblicità

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Dai paletti ai palinsesti. E un nuovo logo per Colmar.

Nel 1985 a Bormio si sono tenuti i Campionati del Mondo e Colmar non solo fa da main sponsor, ma dedica una giacca alla manifestazione: la Bormio, una vera giacca multitasking che è possibile indossare in 5 modi diversi. In tutte le case degli italiani c’è ormai un televisore e Colmar intuisce l’importanza che può avere una sua presenza mediatica sulle tute degli atleti e negli spazi pubblicitari sulle piste da sci. Per cogliere appieno queste opportunità  e massimizzarne la visibilità, il logo viene completamente ridisegnato: non più il bollo rosso, ma un fiocco di neve stilizzato seguito in orizzontale dalla parola Colmar.

1980

spacerace

Una missione nel bianco siderale dello spazio innevato: atterra la linea Spacerace di Colmar.

Un’ esplosione di colori, tagli, forme e soluzioni che sembrano essere sbarcati da un altro pianeta. Strizzare l’occhio alla fantascienza con un pizzico di follia, capace di divertire e sorprendere con marsupi e zainetti nascosti che possono ingoiare le giacche per trasportarle con la massima comodità. E le zip? Aprono mille tasche, i soffietti nascondono vani insospettabili dove riporre tutto quel che serve per “missioni sulla neve”. Guardare oggi quei capi è anche fare un viaggio nei ricordi: impossibile non pensare alle divise spaziali delle serie tv e dei film che ci facevano vivere le emozioni delle esplorazioni interstellari. Perché tutto sommato, un decollo per lo spazio o una discesa a perdifiato sulla neve possono avere molto in comune. E Colmar lo sa.

1985

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5 volte Bormio.

Campioni del mondo di versatilità Colmar è sponsor dei Campionati del Mondo in Valtellina e per l’occasione si fa in cinque: crea la giacca a vento Bormio. Nylon stropicciato, inserti in pelle, piuma d’oca nell’imbottitura, completamente asportabile e con una versatilità  d’uso incredibile. Hai caldo, togli. Hai freddo, aggiungi. Hai ancora freddo, aggiungi ancora. Hai tanto caldo, togli e apri. Viene fornita all’intero staff organizzativo dei mondiali che la indosserà  in ben 5 modi diversi: giacca interna più giacca esterna, gilet interno più giacca esterna, solo giacca interna, solo giacca interna senza maniche, solo giacca esterna. Sulla neve, con gli sciatori più esperti o con i piccoli protagonisti, la sfida è saper intercettare le necessità  diverse. Anche questo è Colmar.

1989

totem

Surf da neve. La cresta dell'onda si fa sempre più bianca.

Fine anni ’80: la rivoluzione dello snowboard raggiunge le nostre montagne. Quando le prime tavole si fecero vedere in giro, un misto di incredulità  e curiosità  le accompagnava lungo le nuove traiettorie che disegnavano imprevedibili sulla neve. Con lo snowboard, il corpo si avvicina sempre di più al manto bianco, con curve che permettono di sfiorare il fianco della discesa. Divertimento, nuovi canoni estetici, senso di libertà. E per Colmar colori caldi, caldissimi, con disegni geometrici che richiamano le culture delle popolazioni native americane e la scritta “totem volante” ricamata sulla schiena: lo stile nascente del monosci porta spunti lontani che allargano gli orizzonti, oltre che le traiettorie.

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Tra sport e ricerca

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Dalle piste a nuovi sviluppi e orizzonti.

Lo sci torna a brillare con il talento prorompente di Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Manuela Di Centa. Vincenti e amatissimi, riportano il nostro Paese nell’olimpo delle competizioni internazionali. Anche se nel 1992 termina il rapporto con la FISI Federazione Italiana Sport Invernali, avviato nell’ormai lontano 1948, il brand Colmar è sempre presente nelle classiche di Coppa del Mondo, vetrina d’eccezione per tutti gli appassionati del Circo Bianco. Continua la vocazione ad anticipare i tempi con materiali innovativi e soluzioni tecniche: nuove microfibre, filati in carbonio o acciaio, finissaggi antimacchia, tessuti impermeabili e traspiranti, tessuti intelligenti che assorbono il calore e lo restituiscono quando necessario. Nel mondo si aprono i primi monomarco di Colmar: si comincia in Francia, nell’esclusiva Megève, a cui seguono negli anni Milano, Parigi, Roma e altri ancora nelle più note località  sciistiche come Cortina, Courmayeur, Kitzbuehel, Chamonix, solo per citarne alcune.

1990

TECHNOLOGIC

Colori, colori, colori.

Sono anni in cui si azzardano accostamenti fino ad allora impensabili ma che sempre di più spopolano sulle piste. Sono gli anni della linea Technologic: capi iper-tecnici in tante varianti colore, nati da una paziente ricerca nei tessuti e risultato di scelte precise nel disegno e nello stile, con soluzioni sofisticate, imbottiture esclusive e una meticolosa cura dei dettagli. Tra i materiali e i tessuti utilizzati, il trattamento “Supermecpor” è un’innovazione importante che garantisce impermeabilità e traspirabilità, caratteristiche fondamentali per l’abbigliamento da sci.

Grazie ai suoi pori di dimensioni ridottissime le gocce d’acqua non passano all’interno mentre il vapore acqueo, che ha particelle molto più piccole, esce liberamente lasciando traspirare il corpo. Il tessuto offre un’ottima protezione dal vento ed è facilissimo da lavare e manutenere. Tutto è studiato nei minimi particolari e anche il materiale utilizzato per l’ovatta non fa eccezione: si tratta del “Barritherm K Termoriflettente”, un’imbottitura che, accoppiata con una pellicola di alluminio vaporizzato, mantiene costante la temperatura del corpo. In più, il finissaggio “K” assicura all’ovatta la cosiddetta “memoria elastica”: le fibre di poliestere infatti tendono, dopo una pressione, a tornare nella posizione originale, mantenendo sempre costante lo spessore dell’imbottitura. Le eccellenti doti di vestibilità, consentono di sciare in completo relax dalla sera alla mattina. Gli anni della linea Technologic sono anche gli anni in cui spopolano campioni come Alberto Tomba e Deborah Compagnoni.

2000

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Nuovo millennio, nuove sfide

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Arrivano due nuove linee: una dedicata al golf. E poi Colmar Originals.

Campioni del calibro di Costantino Rocca ed Edoardo Molinari, entrambi player di Ryder Cup, vestono Colmar e collaborano per creare capi tecnici perfetti per le 18 buche. Anche Marco Crespi, Andrea Pavan, Alejandro Canizares sono solo alcuni dei giocatori che nel tempo diventeranno testimonial e andranno in buca con Colmar. Nel frattempo, l’amore per la neve continua a crescere: Colmar veste le nazionali di Gran Bretagna e Croazia, con i loro atleti di punta Ivica Kostelic e l’esuberante Chemmy Alcott. Nel 2009 nasce la linea Colmar Originals. Il logo vintage, usato fino al 1985, caratterizza un capo che reinterpreta lo stile Colmar in chiave attuale: il piumino, un prodotto lifestyle che seduce subito il grande pubblico.

2000

piumini

Colmar Originals: evoluzione delle origini

Nel 2009 nasce la linea Colmar Originals, che propone piumini che interpretano il carattere Colmar. Le prime collezioni si ispirano all’heritage del brand e alle linee dei duvet Anni ’70. Evolvere, rimanendo fedeli a sé stessi: le persone lo sentono e sono in tantissimi ad apprezzare la linea Originals, facendola diventare una vera icona di stile internazionale. I nuovi piumini oltrepassano i confini delle piste e arrivano nelle città, loro habitat naturale. Giacche metropolitane che interpretano il lifestyle secondo Colmar, a cui si affiancano negli anni felpe, t-shirt e scarpe.

Ed è così che si assiste a un vero moltiplicarsi per le strade dello storico logo Colmar, quello utilizzato fino al 1985: un logo vintage, che prende per mano il grande pubblico, lo accompagna dalle piste alle piazze urbane.

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Un decennio di successi sportivi e lifestyle.

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Ed è sempre più Colmar Originals.

Il decennio inizia con Ivica Kostelic che nel 2011, vestito Colmar, trionfa in Coppa del Mondo vincendo la Coppa del Mondo Assoluta, le Coppette di specialità  di Slalom Speciale e Combinata, oltre che una medaglie ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen. Dopo 10 anni tocca al campione francese Alexis Pinturalult vincere la Coppa del Mondo Assoluta. La sponsorizzazione delle FSS – Federation Francais de Ski – inizia nel 2012 e vede Colmar collaborare con talenti come Alexis Pinturault, Tessa Worley, JB Grange, Julien Lizeroux, Victor Muffat Jande, Noel. Intanto in ambito lifestyle, nel giro di pochi anni la linea Colmar Originals ottiene un successo straordinario. Agli iconici piumini si affiancano felpe, maglioni e tutti i prodotti per creare total look. In parallelo, come l’altro lembo di una zip, iniziano le collaborazioni con artisti, designer e stilisti di fama mondiale, come Au Jour le Jour, Shayne Oliver, White Mountaineering.

2010

tuta in grafene

Polvere di grafene per andare più veloci.

Sono tanti i momenti in cui emerge il DNA innovativo di Colmar: la realizzazione della tuta in grafene è senz’altro uno di quei momenti. Per la prima volta in assoluto, si utilizza questo materiale nanotech a base di grafite per i capi di abbigliamento sportivo. È una rivoluzione. Migliorano sensibilmente le performance di atleti professionisti e di tutti gli sportivi in generale.

Ma com’è possibile? Il Graphene Plus G+ è un materiale “intelligente” e una delle caratteristiche più sorprendente dei capi così prodotti è la loro capacità di agire come filtro tra il corpo e l’ambiente esterno, assicurando sempre la temperatura ideale a chi li indossa.

I tessuti prodotti con il Graphene Plus G+, oltre a ridurre l’attrito di aria e acqua, sono anche elettrostatici e batteriostatici. Colmar realizza per prima una tuta da sci con questo materiale, riaffermando ancora una volta la sua capacità di essere all’avanguardia. Sulle piste da sci, le tute da gara in grafene verranno utilizzate dalla squadra francese che alle finali di St. Moritz vince con una fantastica tripletta.

Oggi

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Oggi.Colmar evolve.Sempre.

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Le radici nella neve per crescere nel futuro.

1 secolo, 100 anni, 1.200 mesi, 36.500 giorni. 1 brand.

Colmar continua il suo percorso di sperimentazioni, innovazione,
ricerca, creatività  e stile. Sport e lifestyle. Competizione e moda. Tessuti sempre più tecnici e performanti, collaborazioni importanti con aziende tecnologiche e designer di rileivo internazionale. Colmar rimane un’azienda guidata dalla terza generazione, con la quarta che già  lavora in azienda, orgogliosamente famigliare e, come è stato fin dall’inizio, sempre legata a Monza, al suo territorio e ai sani principi che lo sport trasmette. Con la consapevolezza che per restare sé stessi bisogna rinnovarsi sempre, abbracciare nuove idee senza mai dimenticare le proprie radici.

Colmar100 Monza Italy

PASSATO E presente, montagna e città, tecnica e stile:
due anime di una sola storia.